Il Sedil Dominova è una delle numerose attrazioni turistiche di Sorrento e il simbolo della storia del popolo sorrentino. Da visitare assolutamente!

Si trova nel cuore della città, in Via Cesareo, in una delle parallele di Corso Italia e si affaccia su Largo detto “schizzariello“, con riferimento ad una fontana dalla quale “schizzava” continuamente acqua.

La Sedil Dominova fu sede di una parte della nobiltà sorrentina (nello specifico, le famiglie patrizie Vulcano, Mastrogiudice, Sersale, Capace, Nobilione, Molisano, Donnorso, Boccia, Orefice, Marziale, Cortese, Teodoro, Carlino, Spasiano), ma dal 1877 il palazzo ospita un’associazione nata per garantire ai lavoratori le prime forme di mutualismo. Infatti sulla parte frontale è possibile vedere la targa “Società Operaia di Mutuo Soccorso”.

Sedil Dominova - Società Operaia

Le Caratteristiche del Sedil Dominova

Il Sedil Dominova è rimasto sostanzialmente inalterato nella sua struttura quattrocentesca.

Sono presenti due lati, aperti all’esterno da grandi arcate a tutto sesto in piperno, i capitelli arcaicizzanti. La cupola, rivestita con tipiche “riggiole” maiolicate, è di epoca successiva: un’opera eseguita nel XVIII secolo dal “Rigiolaro Chiajese della città di Napoli”.
Le pareti della parte esterna e le architteture simboliche, come angeli, puttini e corone, sono affrescate con motivi che s’avvicinano alla scuola del pittore sorrentino Carlo Amalfi.

Elemento distintivo è lo stemma della città di Sorrento “le losanghe”, che è posizionato nello spigolo esterno in alto, insieme ad un altro stemma, che rappresenta i gigli angioini di Francia. Tutti gli affreschi risalgono al Settecento.

Lato esterno del Sedil Dominova - Sorrento

Un po' di storia

Il Sedil Dominova è l’unica testimonianza rimasta in tutta la Regione degli antichi sedili nobiliari. 

Dal 1877 ad oggi diventa la sede del sodalizio operaio. Tra gli iscritti, fino al secondo dopoguerra, ci sono numerosi artigiani e operai dell’intarsio, insieme ad esponenti del settore della coltivazione di arance e limoni e delle attività marinaresche e turistiche. Questo ci aiuta a capire quali fossero i lavori più diffusi a Sorrento alla fine dell’800.

Il Sedil Dominova è stato tra la fine dell’800 e l’inizio del ‘900 il posto in cui sono state prese scelte fondamentali per il futuro delle classi lavoratrici di tutta la cittadina. 

Inoltre nello stesso periodo fu frequentato anche dal politico e avvocato statunitense William Waldorf Astor, che durante la sua lunga permanenza in Costiera, donò 25mila Franchi.

Lo attesta anche una lapide situata nella sala interna. La lapide, scritta in latina dallo studioso Enrico Cocchia, dice:

Il Commendator William Waldorf Astor, nostro socio benemerito, donò a favore della Cassa vecchia di questo sodalizio operaio la cospicua somma di Franchi 25mila. Per tanta munificentissima offerta la Società Operaia a perenne memoria vi appone una lapide, ricordando con essa la data del gran dono ricevuto il 27 aprile 1909, per cui questo sodalizio ha compiuto un passo avanti di cinquant’anni”.


La lapide è ancora presente e la donazione di Astor è uno degli eventi più ricorrenti nei racconti dei soci e di tutti i sorrentini.

L’ente mutualistico ebbe una situazione di crisi, nel periodo che precedette l’inizio della Prima Guerra Mondiale. Inoltre, dovette affrontare in seguito momenti ancora più difficoltosi a causa della Grande Crisi, della disoccupazione e del fallimento della Banca Astarita.

Infine, la Società Operaia di Mutuo Soccorso sentì sempre di più la pressione del regime fascista, fino ad arrivare all’intimazione verbale di sfratto dal Sedil Dominova, fortunatamente evitata nel 1938.

La Società Operaia di Mutuo Soccorso di Sorrento, fino agli anni ’60, è stata in grado di realizzare gli scopi mutualistici e l’erogazione di sussidi e pensioni, per i quali fu fondata nel 1877.

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