I riti della Settimana Santa di Sorrento hanno inizio fin dal Lunedì Santo.

E’ nella serata del lunedì, infatti, che dalla Chiesa di Sant’Anna in Marina Grande esce la Processione dell’Addolorata Madre, organizzata dalla Confraternita di San Giovanni in Fontibus.

Il Giovedì Santo, poi, esce la processione bianca dell’Arciconfraternita del SS. Rosario.

Due sono invece le processioni che caratterizzano il Venerdì Santo a Sorrento: una si svolge nel cuore della notte tra il Giovedì ed il Venerdì, l’altra la sera stessa.

Di seguito alcune foto della Processione a Sorrento nella Settimana Santa, realizzate da Francesca D’Esposito e Luca Cimmino.

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Le Processioni del Giovedì e Venerdì Santo a Sorrento

La prima Processione Bianca, del Giovedì, è organizzata dalla Arciconfraternita del SS. Rosario, in visita agli altari della Reposzione.

Nella notte tra il Giovedì e Venerdì, poi, è il turno della Processione Bianca, organizzata dalla Venerabile Arciconfraternita di Santa Monica con sede nella antica Chiesa della Santissima Annunziata.

I confratelli di Santa Monica si recano in visita agli Altari della Reposizione, portando la statua dell’Addolorata.

I partecipanti sono tutti rigorosamente incappucciati ad eccezione dei coristi del Miserere.

 

La sera del venerdì, invece, dalla Arciconfraternita della Morte con sede nella nobile Chiesa dei Servi di Maria.

La  processione del Cristo Morto porta in corteo una meravigliosa statua lignea raffigurante il Cristo Morto, oggetto di grande devozione dei sorrentini.

Il prezioso simulacro settecentecentesco del Cristo è preceduto dall’altrettanto bella statua dell’Addolorata, finemente vestita.

Ad apertura di tutt’e tre le processioni di Sorrento c’è la banda che suona marce funebri.

Il Cristo Morto della Processione di Sorrento
Processione a Sorrento del Cristo Morto. (Foto: Francesca Esposito)

Le Processioni a Sorrento: Le Origini

L’Arciconfraternita di Santa Monica è la più antica congregazione laica di Sorrento.

Purtroppo non è possibile stabilire una data di fondazione certa dal momento che mancano documenti attestanti l’ufficialità.

Tuttavia, data la matrice d’ispirazione agostiniana dell’Arciconfraternita, si suppone che possa essere stata eretta nel 1439, in concomitanza con l’approvazione da parte di papa Eugenio IV dell’istituzione di congregazione di ordine agostiniano.

Nei secoli passati la confraternita s’è distinta per la capillare opera assistenziale a favore delle fasce deboli del popolo.

L'Arciconfraternita di Santa Monica a Sorrento. (Foto di: Francesca Esposito)

L’Arciconfraternita della Morte, invece, ha una storia molto antica quanto particolare alle sue spalle.

La sua fondazione, pare, risalga al 1380 quando portava il nome di Confraternita di San Catello per poi inglobarsi a quella dell’Arciconfraternita della Morte.

L’antica confraternita di San Catello aveva sede in quello che oggi è il refettorio del monastero di S. Maria delle Grazie.

Con l’apertura dell’attuale Corso Italia fra il 1863 e il 1865, la chiesa di San Catello venne demolita per consentire le modifiche urbanistiche necessarie.

La confraternita, allora, si trasferì nella Chiesa dei Servi di Maria che ospitava la sua omonima congrega.

Da quel momento le due confraternite stringeranno un legame stretto al punto di stabilire che chiunque fosse divenuto confratello della Congrega dei Servi di Maria era ammesso d’ufficio come confratello dell’Arciconfraternita della Morte.

Va ricordato che alla processione del Cristo Morto inizialmente partecipavano i soli confratelli ed i frati francescani del locale convento, allora molto numerosi.

Quando nel 1806, per un decreto di Giuseppe Bonaparte allora Re di Napoli, i frati furono allontanati da Sorrento, a causa delle leggi eversive dell’asse ecclesiastico, i confratelli “invitarono” altri sorrentini a partecipare alla processione.

Questo “invito” si ripete ancora oggi e rappresenta un motivo essenziale per la celebrazione della Pasqua.

La partecipazione alle processioni è motivo di orgoglio per i numerosissimi sorrentini, in particolar modo giovani ragazzi, che le attendono per mesi tramandandosi questa tradizione di padre in figlio.

Di seguito un video con le foto di Luca Cimmino e Francesca D’Esposito con la musica della marcia funebre solitamente suonata dalla banda in apertura delle processioni.