Meta di Sorrento è l’unico comune della penisola a godere di una spiaggia con un ampio arenile attrezzato con diversi stabilimenti e ogni confort, compresa un’area di spiaggia libera nella parte finale del molo. Si tratta della bellissima spiaggia di Alimuri!

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Spiaggia di Alimuri Meta di Sorrento 2 - About Sorrento
Scorcio della Spiaggia di Alimuri

Spiaggia di Alimuri: Caratteristiche

La spiaggia di Meta, una delle più grandi della Penisola Sorrentina, si divide in due parti: quella di Marina di Alimuri e Meta Mare. La prima sabbiosa e l’altra fatta di piccoli ciottoli e alcune banchine.

È possibile ammirare dall’alto un panorama mozzafiato delle due aree di balneazione. Non solo, l’acqua della spiaggia di Alimuri è davvero bella, caratterizzata da un verde smeraldo intenso.

Cosa fare nella spiaggia di Alimuri?

Oltre a prendere il sole sulla spiaggia attrezzata oppure libera e fare il bagno, è possibile anche pernottare in albergo oppure mangiare le specialità tipiche nei diversi ristoranti

Spiaggia di Alimuri: Storia

Gli abitanti di Meta, si sono inizialmente contraddistinti come un popolo di pescatori ed esperti marinai, ma hanno trovato il loro massimo riconoscimento come armatori, divenuti famosi in tutto il mondo.

L’artefice dell’evoluzione del territorio e della loro rappresentanza è in un antico e ormai inesistente, vallone con il suo rivolo. Attraverso il rivolo infatti, discendevano lungo il vallone e dalle colline retrostanti, tronchi di quercia e pino, materie prime e detriti. Questo inizialmente favorì un contesto fertile per le prime attività dei pescatori del Seicento, che sulla spiaggia di Alimuri, tiravano in secco le loro barche, cominciarono a lavorare il tufo, a sfruttare le grotte già esistenti come magazzini per le proprie barche.

Si sviluppò in questa area della costa metese un vero e proprio borgo dei pescatori, con le sue attività, le sue strade, i suoi abitanti e la chiesa, che raccoglieva preghiere, offerte e voti.

Presto i pescatori metesi, cominciarono a sfruttare le materie prime che scendevano dal vallone attraverso il rivolo e conobbero una seconda fase produttiva, sviluppando l’ingegno e le loro doti come maestri d’ascia, cominciarono a costruire barche, via via sempre più grandi, ma tutte categoricamente a vela.

Erano le donne, infatti, che cucivano, rammendavano e stendevano le vele negli ampi cortili che ancora oggi si possono ammirare all’interno dei palazzi del centro storico.

Ben presto l’industrializzazione di tale attività si sviluppò così tanto, che nacquero i Cantieri Navali Metesi, famosi in tutto il mondo e nel 1860 quelli dell’Alimuri disponevano di 8 scali di costruzione con la produzione di centinaia di bastimenti.

Alla cantieristica era legata anche la produzione della galletta, il “ biscotto di mare”, portato sulle navi per approvvigionare i velieri mercantili nelle lunghe traversate.

Tuttavia in ogni circostanza, la giornata lavorativa si apriva e si chiudeva, come spesso avveniva a quei tempi, intorno alla “casa delle case”, una piccola chiesa posta sulla spiaggia, dove si affidavano le preghiere per proteggere i marinai e le tante lacrime quando questi non facevano più ritorno.  È la chiesa delle Anime del Purgatorio, dedicata alle anime dei marinai e pescatori metesi morti in mare.

Oggi non resta molto della chiesa posizionata nell’antico borgo dei pescatori, tuttavia in alcune stampe dell’epoca la spiaggia di Alimuri viene proprio descritta come: marina di Meta detta del purgatorio.